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ICONA DELLA MADONNA DELLA FONTE

Secondo una tradizione cara ai conversanesi, ma ormai storicamente infondata, la sacra icona della Vergine della Fonte sarebbe stata portata a Conversano dal suo primo Vescovo, Simplicio, di ritorno da una missione in Africa contro i seguaci dell'eresia di Ario, su incarico di Papa Felice III.

Il Vescovo sarebbe approdato alla spiaggia di Cozze il primo sabato di maggio dell'anno 487 per un caso fortuito: un fortissimo vento avrebbe indotto i marinai a cambiar rotta e porto, in quanto la barca era diretta alla spiaggia di Polignano.
Il santo prelato aveva miracolosamente salvato la sacra immagine dall'incendio di un tempio cristiano in Africa, durante una persecuzione tra le più efferate: di fatto il prezioso legno,molto ben restaurato nel 1972, rivela, in alto a destra, evidenti tracce di bruciacchiature. Secondo questa tradizione, dunque, la Vergine della Fonte avrebbe voluto essere portata a Conversano e avrebbe fatto sì che la sua bella immagine per ben due volte,e a distanza di tanti secoli, scampasse alle fiamme. Il canonico Biagio Pesole ipotizza che la sacra tavola sia stata dipinta dall'Evangelista Luca.

La cornice che racchiude il dipinto originale fu eseguita a Napoli nel 1896, su disegno del canonico conversanese Simone; quella della copia (il quadro maestoso che si reca in processione la domenica della Festa Patronale) forse su schizzo di Paolo Finoglio nel XVII secolo. Entrambe le cornici sono in argento. La Madonna venne incoronata il 24 maggio 1897. La enigmatica figura della Madonna della Fonte presenta tutta la suggestione,la ieraticità,la profonda spiritualità delle più tipiche icone bizantine, laddove la smaterializzazione delle forme, specie nei soggetti sacri, rispondeva a profonde e meditate esigenze spirituali. La datazione dell'opera costituisce tuttora un problema aperto, ma a parte ogni considerazione di ordine cronologico, si può sostenere senza esitazioni che ci troviamo al cospetto di un dipinto di notevole livello, il che fa superare ogni limite temporale e spaziale.

Ciò che più colpisce di questa composizione è come l'artista abbia saputo rendere il volto della vergine severo e dolcissimo ad un tempo.

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